GLI OTTO IMMORTALI 八 仙 - BA XIAN - (PA HSIEN)
E’nel XII secolo, durante la dinastia Jin , che fra i vari popoli cinesi si inizia a parlare della mistica figura degli Otto Immortali ( 八仙 ). Per misteriose ragioni furono legati alla filosofia taoista e rappresentano per tale, la felicità e l’allegria. Il gruppo è formato da tre personaggi storici, realmente esistiti e da cinque figure leggendarie, nate dall’immaginazione popolare : il vecchio – il giovane ; l’uomo – la donna ; il ricco – il povero ; l’aristocratico – il proletario , tutte figure antagoniste fra loro, ma che comunque sono legate dal proprio potere sovrannaturale, l’immortalità. Questa importante figura taoista, oltre ad essere citata più volte nel Tao Te Ching (il libro scritto da Lao tze che rappresenta il pensiero cinese) è stata per molti artisti ed artigiani il tema delle loro ispirazioni .Essi vengono spesso raffigurati per le formidabili imprese che riescono a compiere , la più importante di queste è sicuramente la “Traversata dei Mari”. Un giorno decisero di recarsi ad ammirare le meraviglie del mare, ma la divinità Lu Yuan impose che rinunciassero al loro abituale mezzo di trasporto: una comoda nuvola. Dovettero allora camminare sul mare, ognuno con l'aiuto del proprio oggetto magico; il bastone, la spada, il ventaglio, il flauto, l’asta di ferro ecc. Strada facendo entrarono in conflitto con un potente dragone, a cui inflissero una pensante sconfitta senza impegnarsi più di tanto, grazie anche ai loro formidabili poteri, tra i quali ad esempio : resuscitare i morti dall’aldilà, trasformare gli oggetti in oro, diventare invisibili, irrobustirsi come montagne, trasformarsi in animali ecc, ciò rese loro la possibilità di poter continuare altre innumerevoli avventure. Ma la leggenda vuole anche che essi dovessero recarsi almeno una volta l’anno sulle montagne tibetane per incontrare la “regina dell’ovest” Xi Wang Mu, importante divinità dell’olimpo cinese nonché simbolo della vita eterna. Questo incontro è dovuto al fatto che per poter mantenere tale dono dovessero mangiare le famose pesce d’orate dell’immortalità, maturate ogni 3000 anni nel giardino dei fiori di corallo della regina.
chi erano gli GLI OTTO IMMORTALi?
ZHONG LI QUAN (CHUNG LI CHUAN)
Nato nello Shanxi prima della venuta di Cristo, sembra che Zhongli Quan sia stato un comandante e, diventato vecchio, sia andato a vivere da eremita nei monti Yang Jiao. Obeso, grasso,barbuto e stempiato, egli è il capo del gruppo. Ha come attributo principale un ventaglio che gli serve per cacciare le creature malefiche e anche per risvegliare l'anima dei defunti, proprio come Iside resuscitò Osiride, agitando le proprie ali per creare un soffio vitale. Zhongli Quan nell’altra mano ha anche la pesca dell'immortalità o il fungo magico della longevità... Sembra che fosse anche in grado di tramutare il rame in argento per mezzo di una speciale droga e distribuiva poi ai poveri il suo metallo prezioso. Un bel giorno una gru celeste lo trasportò nel paradiso dell'immortalità.
LÜ Dongbin (LU Tung Pin)
Secondo la leggenda, sarebbe nato nel 755 d.C. a Yongle, nello Shanxi e sarebbe vissuto per 400 anni. Questo secondo immortale rivaleggia in celebrità con il primo. Si riconosce per il suo berretto taoista, detto berretto del “Maestro Lù”, ma anche per lo scacciamosche, chiamato “Scopa per le nuvole”, e per la spada miracolosa sulla quale poteva salire in piedi e attraversare fiumi e nubi, senza affondare, né cadere. La spada magica gli fu donata sul monte Lushan, quando aveva vent’anni, da un drago di fuoco e gli serviva anche a decapitare i geni malvagi e i mostri di qualsiasi genere. A cinquant'anni, gli fu confidato da Zhongli Quan il segreto dell'immortalità, insieme all’arte della trasformazione alchimistica che desiderava ardentemente propagare tra gli uomini. Fu dotato di questi poteri e armi magiche dopo aver trionfato nel superamento della prova delle “Dieci tentazioni”. Durante i secoli che trascorse sulla terra, portò a termine innumerevoli imprese meravigliose in tutto l'Impero, uccidendo draghi, liberando il mondo da moltissime avversie. Varie leggende ne raccontano le imprese e le gesta. Nel 1115, l’imperatore Huizong gli conferì il titolo di 'Eroe dalla Meravigliosa Saggezza'.
Li Tieguai (Li T’hien Kuai)
Ha l'aspetto di un mendicante cencioso e zoppo con in mano una fiaschetta contenente i suoi medicinali magici e, nell'altra, un bastone di ferro a cui si appoggia. Un tempo la sua immagine era l'emblema delle farmacie. Fu proprio Xi Wang Mu, la "Regina dell'ovest", già citata in precedenza, a rivelargli l'arte dell’immortalità. La gruccia di ferro gli venne offerta da Laozi, altra importantissima figura della mitologia cinese, per sostituire la gamba paralizzata. Nel corso delle sue avventure sulla terra, si dice che sospendesse la propria borraccia a una fessura della parete della propria stanza, e dopo essersi magicamente rimpicciolito fino a raggiungere le dimensioni di una rana, la notte vi si rifugiasse all'interno, per dormire. Il giorno dopo ne usciva, ritornando per incanto alle normali dimensioni. Il suo spirito vitale poteva abbandonare a piacimento le sembianze carnali ed assumere una natura eterea e informe. Il suo brutto aspetto è spiegato da un episodio leggendario. Un tempo, Li Tieguai fu convocato da Laozi nei monti della Longevità. Al momento della partenza, Li affidò provvisoriamente al suo discepolo il proprio involucro carnale, chiedendogli di cremarlo soltanto se non fosse stato di ritorno entro sette giorni. Ma accadde che il sesto giorno il discepolo venne a sapere che sua madre era in fin di vita. Senza aspettare bruciò il corpo del padrone e partì per recarsi dalla moribonda. Ma il giorno dopo l'anima di Li Tieguai era di ritorno; cercò invano il proprio corpo e al suo posto trovò soltanto un mucchietto di ceneri. L'anima, disperata, partì allora alla ricerca di un altro corpo in cui alloggiare e, in un bosco, trovò soltanto il cadavere di un mendicante zoppo e orrendo, morto di fame. In mancanza di meglio l'anima vi si rifugiò, e da quel giorno Li Tieguai, suo malgrado, si trovò in questo corpo piuttosto sgradevole. Per mitigare, LaoZi Gli regalò una gruccia di ferro, da cui deriva il suo soprannome, 'La stampella di ferro'.
Zhang Guolao (Chang Kuolao)
Zhang Guolao sarebbe vissuto nell’VIII secolo ed era un famoso eremita delle montagne dello Shanxi, egli declinava regolarmente gli inviti che gli venivano fatti per recarsi a Corte, e morì improvvisamente il giorno in cui alla fine accettò. Tra i poteri magici, aveva quello di diventare invisibile o di bere senza battere ciglio tazze di fortissimi veleni. È raffigurato come un vecchio barbuto, dallo sguardo vivace, talvolta con in testa un berretto da letterato, e rappresenta la vecchiaia. Porta sempre sulla schiena un bambù cavo da cui escono due aste piegate (è uno strumento musicale a percussione). Viaggiava su una infaticabile mula bianca, capace di percorrere quotidianamente centinaia di chilometri senza battere fiacca. Zhang è raffigurato seduto normalmente sul dorso della mula, ma calata la notte, schiacciava la sua mula come un foglio di carta in otto parti e la metteva nella sua borsa. La mattina sputava sulla carta e la rendeva umida, poi restituite le sue forme animali naturali riprendevano il cammino.
Han Xiangzi (Han Hsiang Tzu
Han Xiangzi era l’allievo del secondo Immortale, Lü Dongbin, che lo condusse a far visita al re del regno dell’est; ma Han cadde dall’albero che conduceva alla sua dimora e, in quell’attimo, divenne immortale. Era solito vagabondare in mezzo alla natura. incantando gli uccelli e perfino gli animali selvatici per mezzo del suo flauto. Aveva anche il potere di far crescere istantaneamente piante meravigliose in una semplice manciata di terra. Inoltre non aveva la minima idea del valore del denaro, e lo regalava a chiunque senza renderne conto. Incarna la giovinezza e sembra sia vissuto all’inizio del IX secolo; è il patrono dei musicisti e spesso viene raffigurato mentre suona il flauto.
Cao Guojiu (Ts’ao Kuo Chiu)
Cao è il patrono degli attori e di tutti coloro che esercitano la professione teatrale. Ha in mano delle nacchere e in testa il cappello tipico della popolazione mandarina. Prima di ritirarsi tra i monti, sembra che sia stato ministro della dinastia Song (XI secolo) talvolta è anche rappresentato con in mano la sua tavoletta di ammissione alla Corte. Era così fuggito e diventato eremita per evitare la vergogna di avere un fratello assassino e usava coprirsi i piedi di piante selvatiche. Fu scelto e reso immortale dagli altri sette che occupavano sette delle otto grotte della Sfere Superiori, ed erano alla ricerca di un ottavo compagno meritevole. I primi due Immortali che incontrò gli proposero ben presto di accoglierlo nella loro cerchía e gli comunicarono la ricetta dell'immortalità.
Lan Caihe (Lan Ts’ai Ho)
È l’ermafrodita, che generalmente suona il flauto o i piatti; molto spesso viene anche considerato per il suo aspetto femminile. Nell’altro aspetto, quello maschile, appare come uno straccione, a piedi scalzi, appoggiato a un bastone, nell’atto di mendicare. Talvolta brandisce un piccolo sarchio. Rappresenta il massimo dell’originalità: d’inverno dormiva nudo, e d’estate si copriva di pellicce. Lan Caihe è rappresentato con un abito blu, con un cesto di fiori al braccio che passeggia in ambienti floreali.
He Xiangu (He Hsien Ku)
Sebbene venga presentata come la figlia di un bottegaio dello Hunan che visse ai tempi della tiranna imperatrice Wu Zetian (690-705), la vergine immortale He Xiangu ha l'aspetto di una dama che volteggiava da una cima all’altra nei Monti di Nacre, nutrendo sua madre con i frutti che raccoglieva. Un giorno scomparve e divenne immortale mentre si recava dall’imperatrice Wu Ze tian che l’aveva convocata. È rappresentata come una graziosa ragazza, che porta su una spalla un lungo gambo di loto curvilineo, terminante con un fiore o con una capsula di semi. Questo stelo di loto magico serviva all’"apertura del cuore”. Talvolta possiede uno scettro, beve, oppure ha in mano uno scacciamosche.